L’Overview Effect e la copertina del mio nuovo libro.

Ivan Perilli
3 min readOct 31, 2023

Un po’ per caso, proprio pochi giorni prima di considerare finito il mio quinto libro (quinto libro? Ma che diavolo ho sempre da dire?), mi ritrovo a rileggere (e cercare di farne partire una discussione, fallendoci, su quel social tutto plastica e sorrisi di LinkedIn) uno dei tanti articoli sul cosiddetto “overview effect”. L’articolo in questione era scritto veramente bene e collegato a un bel filmato di quasi otto minuti. Detto ciò… io comunque dovevo scegliere la copertina della mia ultima fatica editoriale (che fatica, ogni volta) e questa volta decido di fare di testa mia (senza affidarmi ad alcuni dei bravissimi amici “visual”, come invece faccio sempre con la mia produzione musicale). Mi viene in mente di come questo mio libro, sia per il primo racconto intriso di speranza, sia per gli ultimi intrisi di angoscia, voglia considerare sempre l’umanità come un tutt’uno, come lo è infatti — nonostante in tanti pensiamo non lo sia, anche senza accorgercene. Allora immagino una fotografia del pianeta Terra presa da lontano. La NASA ne mette a disposizione tante, e infatti ne trovo facilmente una scevra di copyright. Bella, la Terra piccina piccina, tutt’attorno il nero dello spazio, e un poco di suolo lunare a dare prospettiva e realtà. Poi scopro che quella foto è proprio la foto de facto — la foto bella delle vacanze — della Terra, presa da lontano, dal suolo lunare, ed è chiamata ufficialmente “Earthrise”. Fu scattata nel 1968 dall’astronauta William Anders durante la missione Apollo 8 (prima ancora di metterci piede quindi, con l’Apollo 11).

Ma cosa è quindi questo Overview Effect? Pare non essere altro che la sensazione che si vive nel momento in cui si ha la fortuna di vedere il pianeta Terra dallo spazio, cioè da molto molto lontano. Tale sensazione, descritta da vari astronauti, pare essere intensa, pura e bellissima, a tratti commovente ma, soprattutto, in grado di cambiare in pochi minuti anni e anni di normale concezione del mondo, inteso come insieme di popoli e nazioni. Citando e traducendo le parole di Frank White, inventore del termine “Overview effect”, possiamo descriverlo come qualcosa che ci fa realizzare che non ci sono confini o barriere sul nostro pianeta tranne quelli che creiamo nella nostra mente o attraverso i comportamenti umani. Tutte le idee e i concetti che ci dividono quando siamo sulla superficie della Terra svaniscono se visti dall’orbita e dalla Luna. Il risultato è un cambiamento nella visione del mondo e della sua identità. Niente, ho voluto che il mio libro portasse tale immagine di fratellanza e unione in copertina. Sempre Anders dopotutto disse che si andò per esplorare la Luna e invece scoprimmo la Terra.

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Ivan Perilli

25% author, 25% composer, 20% musician, 10% IT manager, 20% imagination.