in pizzeria (racconto di Natale 2021)

Ivan Perilli
5 min readDec 15, 2021

Anno dopo anno, decennio dopo decennio, da quella malsana idea della Coca-cola…

Il nostro caro Babbo Natale, sempre presente, instancabile, durante guerre, pandemie, catastrofi naturali, monsoni, tempeste di sabbia.

Entra in farmacia, ha un forte mal di testa, e non ha ancora finito il mega turno.

“Buonasera, avrei bisogno di qualcosa di forte contro il mal di testa.”

“È allergico a qualcosa?”

“Ai genitori.”

“Solo?”

“Anche ad Amazon, agli aerei che volano bassi, e mi fa schifo il coriandolo.”

“OK, penso che 1000mg di paracetamolo dovrebbero bastare. Lei quanto pesa?”

“300 chili, dottoressa”.

“Allora facciamo mezzo chilo di paracetamolo. Ma lo prenda a stomaco pieno, almeno.”

“Dove posso mangiare qualcosa? Non sono di queste parti. Sono un bel forestiero, non vede? Non trova?”

La farmacista, perplessa, squadra il panzone dalla testa ai piedi.

“Per quale motivo è vestito così accuratamente da Babbo Natale?”

“Io sono Babbo Natale! E non mi faccia perdere tempo con le solite domande… guarda l’albero di natale lì nell’angolo, mia incauta farmacista!”

E l’alberello, piccolo e carino, vestito a festa, inizia a ridere. L’albero sogghigna, sempre più, fino a sbellicarsi dalle risate.

… e quindi la farmacista sviene.

Babbo Natale esce dalla farmacia, guarda a destra, guarda a sinistra, non sa a quale santo votarsi, ride dei propri giochi di parole. Si concentra un attimo, fa in modo che il paracetamolo faccia effetto il prima possibile, ma poi si ricorda che ce l’ha ancora in tasca. Allora si concentra alla ricerca di qualche trattoria. Ne visualizza una, in mezzo agli occhi, su un’estemporanea nuvoletta. Gira l’angolo ed eccola lì.

PIZZERIA “DAI TERRAPIATTISTI”

Interessante come nome, per una pizzeria, pensa Babbo Natale.

All’ingresso lo accoglie il cameriere più alto del mondo. Lo fa accomodare a un tavolo vicino al camino, anche se Babbo Natale si autoalimenta e tiene caldo a combustione propria. Gli viene portato il menù.

Nel frattempo il cameriere più alto del mondo va spedito a confabulare col pizzaiolo normale.

“Ma hai visto? Abbiamo Babbo Natale stasera, quello vero!”

“E come fai a dire che si tratta di quello vero? Solo perché è grasso e con la barba? Potrebbe essere Carlo Marx.”

“… e allora forse sono la stessa persona!”

“Ma lasciami lavorare.”

Il cameriere più alto del mondo torna al tavolo di Babbo Natale…

“Desidera ordinare una pizza, Signor Babbo Natale?”

Babbo Natale non batte ciglio, gradisce di essere stato riconosciuto senza scocciature.

“Sì, vorrei una margherita, gigante, larga due metri e alta venti, anche trenta centimetri.”

“Forse non ce la facciamo col forno che abbiamo, Signor Babbo Natale.”

“Vi ho appena allargato il forno, ora ci potete cucinare dentro pure Carlo Marx.”

“Oh mi scusi, ci ha sentito? Non volevamo parlar male…”

“Non credi alle coincidenze, tu?”

“Io sì… ci credo.”

“Fammi questa pizza e mettici sopra un po’ di questo tritato, dallo al pizzaiolo e digli di aggiungerlo alla pizza prima di metterla nel forno, non dopo.”

“… e da bere?”

“Coca-cola, cheppalle.”

Il cameriere più alto del mondo spedito va dal pizzaiolo a portare l’ordine.

“… e ci devi mettere questo tritato su.”

Una busta di panno piena di una specie di granola, apparentemente molto croccante. Non sembra affatto carne, fin troppo secca, sembra quasi legno.

“Ma che ha fatto? Ha ammazzato Pinocchio e ora se lo vuole mangiare? Vagli a chiedere di cosa si tratta, io non posso cucinare senza sapere gli ingredienti che sto usando.”

Il cameriere più alto del mondo trottando trottando torna al tavolo da Babbo Natale, trovandolo indaffarato a mettere ordine tra una valanga di fogli appallottolati.

“Guarda questa lettera, mi arriva da un bambino di 8 anni. Vuole l’abbonamento ad Amazon Prime, così può ricevere più velocemente i giocattoli per tutto l’anno e può vedere i film che vuole. Io a questo bambino gli regalo I Promessi Sposi.”

“Effettivamente i bambini al giorno d’oggi…”

“No, ma guarda questa lettera invece… Caro Babbo Natale, quest’anno sono stata tanto brava a scuola, la maestra dice che sono la più brava della classe. Mi puoi portare la bacchetta magica di Harry Potter? Mi serve per far scomparire mio fratello più piccolo.”

“Peccato per il fratellino…”

“… infatti regalo al fratello la bacchetta di Harry Potter e alla secchiona regalo la serie integrale di VHS delle Olimpiadi, che l’importante è partecipare, non vincere.”

“Signor Babbo Natale, il nostro pizzaiolo vorrebbe sapere di cosa è fatto il tritato che ha chiesto di mettere sulla margherita…”

“È un tritato di corna.”

“Di corna? Delle sue renne?”

“No, di corna umane. A volte quando mi calo dai comignoli trovo nascoste le corna della moglie o del marito, incastrate alla buona. Se le porto giù succede un casino, allora ho imparato a tritarle. Sono piccanti, soprattutto se la moglie ha saputo tenersi in forma.”

“Ho capito, grazie Signor Babbo Natale. Prepariamo subito la sua pizza.”

Il cameriere più alto del mondo torna dal pizzaiolo normale e gli spiega tutto quel che c’era da riferire.

“Secondo me quello non è Babbo Natale, quello è un ubriacone qualsiasi, e forse non ha nemmeno i soldi per pagare.”

Così dicendo il pizzaiolo normale esce da dietro la sua postazione di potere tutta farina e mozzarelle e s’incammina minaccioso verso Babbo Natale.

“Senti, questa è una pizzeria seria. Qui dai due terrapiattisti non ci piace sentire cazzate. Dimmi chi sei e dimmi soprattutto se hai i soldi per pagare una pizza di due metri. Costa cinquanta euro. Ce li hai cinquanta euro? O devo chiamare la polizia?”

Babbo Natale, arcigno.

“Guarda che ieri ho fatto San Francisco, Tokyo, Mosca, Londra, New York senza mai cambiare direzione e senza incontrare mai uno stronzo come te. Ora chiama la polizia.”

Il pizzaiolo normale, colpito nell’orgoglio, prende il telefono a forma di trapezio isoscele e chiama la polizia.

Non risponde nessuno, non c’è linea.

Riprova. Niente.

Prova con i pompieri. Gli rispondono che non ci sono incendi, di non bluffare. E di vergognarsi.

Il pizzaiolo normale torna al tavolo di Babbo Natale.

“Sei davvero Babbo Natale, tu?”

“Lo vuoi l’aspirapolvere nuovo, cosi tua moglie la smette di scassarti la uallera?”

A quella frase, il pizzaiolo normale strabuzza gli occhi, pieni di meraviglia. Come quel vecchio ciccione poteva sapere del desiderio della moglie, per Natale?

“Le chiedo scusa Signor Babbo Natale, davvero scusa. Vado a prepararle la margherita gigante.”

In tutto questo, il cameriere più alto del mondo tira uno profondo sospiro di sollievo.

Finita la pizza, Babbo Natale si alza da tavola, paga con una banconota d’oro e si avvia verso l’uscita.

“Signor Babbo Natale, un attimo… ma lei è davvero Babbo Natale? Abbiamo avuto alla nostra pizzeria Babbo Natale stasera? Siamo davvero onorati…”

“Non mi credete? Ma se non mi credete voi, chi altro potrebbe credermi allora?” risponde Babbo Natale, sorridendo affabilmente.

*+*+*+*+*

(ti è piaciuto questo breve racconto? Guarda qui, ce ne sono tanti tanti altri)

--

--

Ivan Perilli

25% author, 25% composer, 20% musician, 10% IT manager, 20% imagination.